ZSC IT1150001 - Valle del Ticino
ZSC IT1150001 - VALLE DEL TICINO
ENTE DI GESTIONE DELL'AREA PROTETTA: Ente di gestione delle Aree protette del Ticino e del Lago Maggiore
ALTRE AREE PROTETTE PRESENTI NEL SITO NATURA 2000: Parco naturale del Ticino
SUPERFICIE COMPLESSIVA DEL SITO NATURA 2000: 6.597 ettari
SUPERFICIE HABITAT OGGETTO DI INTERVENTO:
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- habitat 2330: 0,29 ettari
- habitat 6210*/6210: 0,92 ettari
COMUNI INTERESSATI DAGLI INTERVENTI DI PROGETTO: Pombia (NO) e Trecate (NO)
USI DELL'AREA: la maggior parte del territorio della ZSC si trova all'interno di proprietà private (89%), mentre una parte è pubblica ed appartiene all'Ente Parco (11%).
DESCRIZIONE: gli habitat presenti all'interno della ZSC sono molto vari ed includono diverse tipologie ambientali tipiche della pianura medio-alta: diversi tipi di boschi, formazioni arbustive e prative, e ambienti umidi. Tra gli ambienti agricoli si possono ricordare le coltivazioni di mais e frumento, i pioppeti e i prati da sfalcio. Il reticolo idrografico è molto ricco e comprende numerosissimi fossi e canali irrigui, rami laterali del Ticino e lanche.
Nella ZSC sono segnalate oltre 600 specie di piante vascolari, 280 di funghi e più di 50 di licheni. Sono presenti molte specie di uccelli, anfibi e pesci di interesse comunitario (Direttiva Uccelli, Direttiva Habitat) . Molto ricca anche l'entomofauna, che supera le 580 specie.
STATO DI CONSERVAZIONE: data la grande estensione della ZSC, lo stato di conservazione dei diversi habitat risulta variabile. In molte zone si vanno affermando delle cenosi dominate da specie esotiche invasive arboree (Ailanthus altissima, Prunus serotina, Robinia pseudoacacia) o arbustive (Reynoutria japonica) che costituiscono una minaccia per la conservazione degli habitat. Gli habitat più pionieri e xerofili – 2330, 6210, 4030 – sono minacciati, oltre che dalle specie vegetali esotiche, anche dall'ingresso di arbusti e legnose autoctoni, dall'azione negativa e fortemente impattante dei cinghiali (Sus scrofa) e dal passaggio non autorizzato di mezzi motorizzati e greggi (oss. pers.), mentre negli ambienti acquatici sono specie quali il gambero rosso della Louisiana (Procambarus clarckii) e la nutria (Myocastor coypus) a causare i maggiori danni. La ZSC nel suo complesso conserva comunque numerosi ambienti caratterizzati da una buona naturalità e da un'elevata biodiversità.
IMPORTANZA DELL'AREA DI PROGETTO PER LA CONSERVAZIONE DELLE SPECIE E DELLA BIODIVERSITA': in questo sito è in generale presente una grande varietà e continuità di habitat, cui corrisponde un'ancora maggiore ricchezza e varietà di specie, sia animali, sia vegetali.
La prossimità al fiume Ticino, ne garantisce la funzione di corridoio ecologico di trasporto di propaguli delle specie tipiche degli habitat target del progetto (2330, 6210). Il sito è uno dei pochi, a livello regionale e nazionale, che ospita superfici dell’habitat 2330.
Le peculiarità dell’habitat 2330 nell'area di progetto riguardano: la sua collocazione all'estremità meridionale del suo areale di distribuzione europeo; la particolare composizione floristica in specie vascolari (che lo distingue rispetto all’habitat 2330 in Europa Centrale), che annovera la coesistenza di specie tipicamente atlantiche-subatlantiche (Corynephorus canescens, Teesdalia nudicaulis), specie steppiche (Chrysopogon gryllus), orofite-montane trasportate dai corsi d’acqua alpini (Saponaria ocymoides, Armeria arenaria, Lychnis viscaria), specie mediterranee (Tuberaria guttata, Psilurus incurvus); la presenza di croste biologiche del suolo, uniche nell'ambito della Pianura Padana, costituite da flora e vegetazione lichenica peculiari.
L'habitat 2330 è stato recentemente oggetto di studi approfonditi relativamente a flora e vegetazione licheniche
Nel sito di progetto, l'habitat 6210 possiede caratteri di unicità rispetto agli stessi habitat in altre parti d’Italia o nel resto d’Europa. Essi riguardano il substrato siliceo su cui si sviluppano e la posizione fitogeografica in un ambito submediterraneo-subatlantico che determina composizioni floristiche particolari in cui dominano specie acidofile del genere Festuca e Koeleria, cui si accompagnano Carex caryophyllea, Dianthus carthusianorum, Sanguisorba minor, Scabiosa columbaria, Fumana procumbens, Anthyllis vulneraria, Silene otites, ma anche Armeria arenaria, Lychnis viscaria, Achillea tomentosa, Jasione montana, Teucrium chamaedrys, Tuberaria guttata, Saponaria ocymoides, Anarrhinum bellidifolium, Linaria pellisseriana, Chrysopogon gryllus, specie a gravitazione submediterranea-subatlantica o steppica o montana. Anche in questo habitat, la presenza di croste biologiche con licheni è importante ai fine della biodiversità.
AZIONI PREVISTE: C1 + C2 + C3 = sfalcio erbacee con allontanamento; taglio legnose alloctone; sod-cutting, miglioramento floristico. C1 + C3 = sfalcio erbacee con allontanamento; taglio legnose autoctone; sod-cutting; miglioramento floristico - come da fig. B2a_8.