IT2010013 - Ansa di Castelnovate
ZSC IT2010013 - ANSA DI CASTELNOVATE
ENTE DI GESTIONE DELL'AREA PROTETTA:
ALTRE AREE PROTETTE PRESENTI NEL SITO NATURA 2000: Parco Lombardo della Valle del Ticino, Parco Naturale della Valle del Ticino, ZPS IT2080301 ‘Boschi del Ticino’
SUPERFICIE COMPLESSIVA DEL SITO NATURA 2000: 301.940 ettari
SUPERFICIE HABITAT OGGETTO DI INTERVENTO:
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- habitat 2330: 0,67 ettari (di cui 0,53 già presenti e 0,15 creati ex-novo)
- habitat 6210: 1,31 ettari
COMUNI INTERESSATI DAGLI INTERVENTI DI PROGETTO: Vizzola Ticino (VA)
USI DELL'AREA: una parte del territorio della ZSC si trova all'interno di proprietà private, una parte è pubblica. Nel formulario standard non sono indicate le percentuali delle diverse proprietà. All'interno della ZSC, il 32% della superficie è occupato da boschi di latifoglie decidue, il 31% da corpi d’acqua interni, il 26% da urbanizzato e infrastrutture, il 4% da colture estensive di cereali, il 3% da prati umidi, il 2% da prati aridi, l’1% da brughiera e formazioni arbustive e, infine, un altro 1% da foreste artificiali.
DESCRIZIONE: la maggior parte della ZSC è occupata da ambienti con un buon grado di naturalità e una buona continuità. Gli habitat includono diverse tipologie ambientali tipiche dell'alta pianura lombarda: diversi tipi di boschi, formazioni erbacee xerofile e ambienti umidi.
I boschi, che nel complesso ricoprono circa il 50% della superficie della ZSC, si possono distinguere in tre tipi fondamentali: boschi misti di latifoglie dominati da querce; boschi igrofili dominati da ontano nero, salice bianco e pioppi; boschi e boscaglie dominati da legnose esotiche invasive (Prunus serotina, Robinia pseudoacacia) nel cui sottobosco possono però essere presenti specie erbacee autoctone di interesse conservazionistico a livello regionale e/o nazionale (es. Vinca minor, Oplismenus hirtellus, Ruscus aculeatus, Asparagus tenuifolius, Carex digitata, Polygonatum odoratum, Colchicum alpinum).
Gli Habitat 2330 e 6210 si rinvengono nella parte più meridionale della ZSC e si trovano spesso a mosaico tra loro; sono molto importanti per ospitano croste biologiche crittogamiche con specie di licheni di interesse conservazionistico.
Sono presenti diverse specie animali di interesse comunitario (Direttiva Uccelli, Direttiva Habitat), quali Uccelli (Alcedo atthis, Caprimulgus europaeus, Pernis apivorus), Anfibi (Rana latastei), Pesci (Acipenser naccarii, Barbus meridionalis, Barbus plebejus, Cobitis bilineata, Chondrostoma soetta, Cottus gobio, Rutilus pigus, Salmo marmoratus) e Insetti (Cerambyx cerdo, Graphoderus bilineatus, Lucanus cervus); recentemente è stata rinvenuta nella ZSC anche la libellula Oxygastra curtisii (oss. pers.), inserita negli Allegati II e IV della Direttiva Habitat.
STATO DI CONSERVAZIONE: lo stato di conservazione dei diversi habitat è variabile. I boschi di querce appaiono abbastanza ben conservati in alcuni punti, fortemente impattati dalle legnose esotiche invasive in altri. I pratelli xerofili attribuiti agli habitat 2330 e 6210 sono minacciati, oltre che dalle specie vegetali esotiche, anche dall'ingresso di arbusti e legnose autoctoni, dall'azione negativa e fortemente impattante dei cinghiali (Sus scrofa).
IMPORTANZA DELL'AREA DI PROGETTO PER LA CONSERVAZIONE DELLE SPECIE E DELLA BIODIVERSITA': il sito presenta elevata naturalità caratterizzata da paleogreti del Fiume Ticino e da vegetazioni interessate dalle esondazioni del fiume stesso. Di notevole interesse scientifico è il mosaico di vegetazioni che scaturisce dalle passate e presenti dinamiche fluviali.
La prossimità al fiume Ticino garantisce la funzione di corridoio ecologico di trasporto di propaguli delle specie tipiche degli habitat target del progetto (2330, 6210).
Il sito è uno dei pochi, a livello regionale e nazionale, che ospita superfici dell’habitat 2330.
Le peculiarità dell’habitat 2330 nell'area di progetto riguardano: la sua collocazione all'estremità meridionale del suo areale di distribuzione europeo; la particolare composizione floristica in specie vascolari, che annovera la coesistenza di specie tipicamente atlantiche-subatlantiche (Corynephorus canescens, Teesdalia nudicaulis), specie steppiche (Chrysopogon gryllus), orofite-montane trasportate dai corsi d’acqua alpini (Saponaria ocymoides, Armeria arenaria, Lychnis viscaria), specie mediterranee (Tuberaria guttata, Psilurus incurvus); la presenza di croste biologiche del suolo, uniche nell'ambito della Pianura Padana, costituite da flora e vegetazione lichenica peculiari.
AZIONI PREVISTE: C1 = sfalcio delle erbacee con allontanamento (30% dei patch); taglio legnose autoctone, rimozione delle ceppaie e sradicamento individui più giovani (30% dei patch); sod-cutting; piantumazione densa di arbusti in zone di ecotono bosco/habitat 6210 oppure 2330. C2 = taglio delle legnose invasive, rimozione delle ceppaie e sradicamento individui più giovani (55% dei patch). C3 = miglioramento floristico. C4 = ricostituzione ex-novo dell’habitat 2330.