Per riportare alle condizioni originarie gli habitat target del progetto e mantenerli in un buono stato di conservazione, sono previste varie azioni di intervento, tra cui le azioni C3 che hanno lo scopo di migliorare la composizione floristica di tali habitat. Ciò significa piantumare specie erbacee ? native a densità elevata in zone che sono state aperte grazie alla rimozione delle specie arboree ? e arbustive esotiche invasive e di qualche specie legnosa autoctona di piccole dimensioni.
Nel mese di novembre abbiamo svolto tali interventi nei seguenti due siti:
– nella ZSC Lame del Sesia e Isolone di Oldenico a Greggio. Dopo aver rimosso alcune specie legnose, fatto lo sfalcio e realizzati dei plot con la tecnica del sod-cutting, abbiamo messo a dimora circa 2000 individui di specie erbacee ? tipiche delle praterie perenni acidofile (H6210), tra cui Teucrium chamaedrys, Sanguisorba minor, Festuca trachyphylla, Hylotelephium maximum, Armeria arenaria, Dianthus carthusianorum, Jasione montana, Koeleria cristata, Centaurea deusta.
– nella ZSC Baraggia di Rovasenda a Lenta, abbiamo piantumato 180 piantine di Calluna vulgaris per aiutare questa specie che ha difficoltà ad affermarsi nell’habitat di brughiera (H4030) a causa della competizione con la Molinia.
? PILLOLA DI APPROFONDIMENTO
Il sod-cutting è una tecnica che consiste nella raschiatura dei primi 5-10 cm di substrato con una motozappa ?. Vengono realizzati dei plot a forma rettangolare di 6×5 metri sparsi nell’area di intervento, prevalentemente nelle praterie aride (H6210) e nei corineforeti (H2330). Lo scopo è quello di asportare la parte superficiale di suolo in cui sono presenti i semi anche di specie esotiche e contribuire così a rallentare la loro ricolonizzazione dopo gli interventi.